Bocciato il divieto di circolazione delle auto storiche in Piemonte
Nell'ottobre 2019, Comune di Torino, Città Metropolitana e Regione Piemonte introdussero limitazioni alla circolazione veicolare, finalizzate a contenere l'accumulo di emissioni inquinanti provocate dal traffico.
Le disposizioni prevedevano, tra le altre cose, un divieto pressochè assoluto di circolazione per le auto storiche.
Per veicoli storici si intendono quelli ultraventennali in possesso di un Certificato di Rilevanza Storica (documento introdotto dallo Stato italiano nel 2009).
In tutta Italia, essi rappresentano lo 0,8% del totale circolante. Si tratta di vetture di interesse collezionistico che, solitamente, percorrono poche centinaia di chilometri all'anno, lo stretto necessario per mantenerle in efficienza, effettuare i necessari controlli in officina o partecipare alle manifestazioni di settore (mostre, raduni, esibizioni che, di solito, si tengono durante la bella stagione).
Il Consiglio di Stato ha ora accolto (per "difetto di istruttoria, eccesso di potere per irragionevolezza e lesione del principio di proporzionalità ed adeguatezza") un ricorso straordinario presentato contro quelle specifiche misure.
In pratica, secondo il Consiglio di Stato "i veicoli forniti di Certificato di Rilevanza Storica avrebbero meritato una regolamentazione differenziata" alla luce del fatto che "risulta dimostrato che l'impatto emissivo dei veicoli storici è da ritenersi scarsamente apprezzabile" e che, dunque, essi meritano una disciplina "che tenga conto della salvaguardia dei valori e degli interessi del collezionismo privato".